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http://www.orazero.org/proposta-di-marattin-fornire-la-carta-didentita-per-iscriversi-ad-un-social/
Premesso che non condivido la proposta Marattin, che parte da un concetto condivisibile per arrivare a conclusioni illiberali degne di una Cina che cerca di chiudere gli spazi democratici agli abitanti di Hong Kong, ben prima che la transizione sia effettivamente esaurita secondo gli accordi internazionali nel 2048 .
Trovo del tutto esilaranti le dichiarazioni dell'autrice dell'articolo tale Alessia C. F. (ALKA) @alessialakazaraatea:disqus.
Spesso negli anni mi hanno chiesto dove sono basata, dove vivo, chi sono, cosa faccio, il mio passato e il mio presente. Ovviamente parlare con un interlocutore senza volto e identità crea: rigidità, curiosità, attacchi, scetticismo, posizioni critiche che assolutamente non mi hanno aiutato e nemmeno favorito. Ma come essere umano mi sono fatta conoscere attraverso quello che esprimo. Non avevo bisogno di divulgare il mio viso e la mia vita, spesso quando si scrive si è nudi e crudi, aperti e cristallini, chi scrive sa di essere esposto a grandi lenti e sa che verrà dissezionato VIVO e non morto.
Certo, non dover dar conto delle fonti è un bel aiuto, che favorisce qualunque considerazione, che sia più o meno fondata. Tanto non ho nessun problema di metterci a faccia. Nessuna responsabilità è meglio di una qualunque responsabilità. In questo l'autrice ha ragione:
Premesso che non condivido la proposta Marattin, che parte da un concetto condivisibile per arrivare a conclusioni illiberali degne di una Cina che cerca di chiudere gli spazi democratici agli abitanti di Hong Kong, ben prima che la transizione sia effettivamente esaurita secondo gli accordi internazionali nel 2048 .
Trovo del tutto esilaranti le dichiarazioni dell'autrice dell'articolo tale Alessia C. F. (ALKA) @alessialakazaraatea:disqus.
Spesso negli anni mi hanno chiesto dove sono basata, dove vivo, chi sono, cosa faccio, il mio passato e il mio presente. Ovviamente parlare con un interlocutore senza volto e identità crea: rigidità, curiosità, attacchi, scetticismo, posizioni critiche che assolutamente non mi hanno aiutato e nemmeno favorito. Ma come essere umano mi sono fatta conoscere attraverso quello che esprimo. Non avevo bisogno di divulgare il mio viso e la mia vita, spesso quando si scrive si è nudi e crudi, aperti e cristallini, chi scrive sa di essere esposto a grandi lenti e sa che verrà dissezionato VIVO e non morto.
Certo, non dover dar conto delle fonti è un bel aiuto, che favorisce qualunque considerazione, che sia più o meno fondata. Tanto non ho nessun problema di metterci a faccia. Nessuna responsabilità è meglio di una qualunque responsabilità. In questo l'autrice ha ragione:
Chi ti offende nella vita reale offende ovunque.
Non mi pongo mai il problema di chi sia il mio interlocutore, ho fatto una scelta personale e rispetto quella degli altri, viceversa mi preoccupo sempre dei fatti, ovvero della veridicità e confutabilità di quest'ultimi. Tutto ciò manca nel discorso di chi difende uno spazio che non vuole limitazioni se non quella dell'insulto libero, passato come libera espressione di opinioni fondate sul nulla. All'autrice ricordo che fu Talleyrand a redigere e a far adottare il celebre articolo VI: “La Legge è Uguale per Tutti”
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