HANNAH ARENDT: THINKING WITHOUT A BANISTER


“I personally do not doubt that from the turmoil of being confronted with reality without the help of precedent, that is, of tradition and authority, there will finally arise some new code of conduct.”

“We must try to think and to judge and to act not without taking account of the past but without trusting the validity of any so-called lessons of history.”

       Hannah Arendt, Thinking Without a Banister

"Tutti i filosofi moderni, in qualche parte della loro opera, hanno scritto una frase apologetica che dice: "Pensare è anche agire". Oh no, non lo è! E dirlo è piuttosto disonesto. Voglio dire, guardiamo in faccia la realtà:non è lo stesso! Al contrario, devo tenermi in gran parte a distanza dal partecipare, 


dall'impegnarmi.

"Ammetto di essere interessata innanzitutto alla comprensione. Questo è assolutamente vero. E ammetto che ci sono altre persone che sono interessate a fare qualcosa.Io no. Posso vivere benissimo senza far niente. Ma non posso vivere senza almeno tentare di comprendere quel che accade."

Questo raccontò Hannah Arendt in una conferenza del 1972 dove il soggetto della discussione era lei e per questo non volle mancare alla discussione.

Hannah Arendt: The Recovery of the Public World. pag. 303
"Nella mia vita ho agito, qualche volta, perché non potevo fare altro....e soltanto per colpa di Hitler, beninteso. E  comunque soltanto dal 1933 al 1943,dopo di che ho rotto con il sionismo. L'unica possibilità era difendersi in quanto ebrei,non in quanto esseri umani - all'epoca pensai che fosse un grave errore difendersi come esseri umani, perché se sei attaccata in quantoebrea devi difenderti come ebrea, non puoi dire:"Scusatemi, non sono ebrea,sono un essere umano".Sarebbe stupido. Ed ero circondata da questo genere di stupidita. Non c'erano alternative, e così mi sono impegnata nella politica ebraica. Anzi, non proprio in politica. Ho lavorato in ambito sociale, il che da un certo punto di vista era collegato alla politica."







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